Anche l’agente immobiliare come tutti i liberi professionisti è tenuto ad emettere fattura quando riceve il compenso per il suo lavoro, sia esso di mera consulenza che di mediazione vera e propria al fine del raggiungimento della compravendita di un immobile o di un affitto. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Cosa può fatturare un agente immobiliare
Cosa può fatturare un agente immobiliare? Ovviamente tutti i compensi che riceve per la sua attività. Solitamente si tratta di provvigioni sul totale dell’affare che è andato a buon fine grazie alla sua mediazione professionale, sia per la vendita che per l’affitto di un immobile. Dal punto di vista pratico questo impegno è caratterizzato da diverse fasi di lavoro, o di prestazione di servizi: l’acquisizione del mandato e l’intermediazione ne rappresentano i punti focali, destinati al compenso e alla fatturazione, ma non bisogna dimenticare le varie pratiche a complemento di questi. Ovvero per concludere l’affare bisogna realizzare sopralluoghi e book fotografici, preparare gli annunci immobiliari, seguire la loro pubblicazione sui maggiori portali di settore, gestire appuntamenti con i clienti, svolgere numerosi adempimenti burocratici, come il reperimento della documentazione dell’immobile (ad esempio le planimetrie catastali e le concessioni edilizie), o anticipare il pagamento della registrazione dei contratti presso l’agenzia delle entrate. In pratica mandato ed intermediazione rappresentano comunemente l’oggetto della fatturazione, ma questi comprendono un’attività ben più ampia.
Fattura per consulenza immobiliare
Non di rado, comunque, l’agente immobiliare può offrire ai propri clienti anche esclusivamente una serie di servizi, come i seguenti:
- consulenza per conto di terzi per una compravendita o un affitto,
- redazione di una stima immobiliare,
- assistenza per la predisposizione di un contratto di locazione o un preliminare, in cui non si è mediato,
- verifica dei documenti ed esecuzione di pratiche amministrative e burocratiche immobiliari
Tutto questo può e deve richiedere l’emissione di fatture di consulenza da parte dell’agente immobiliare, con compensi che vengono decisi tra le parti al momento dell’incarico.
Compenso agente immobiliare per vendita, affitto o consulenza
A stabilire il diritto al compenso di una agente immobiliare, regolarmente iscritto al REA, è il codice civile, nell’articolo 1755: spetta quando si porta a conclusione un affare immobiliare. Non vengono stabilite comunque tariffe precise, con minimi o massimi. A dettare queste è la pratica. Il compenso di un agente immobiliare viene solitamente calcolato in provvigioni che in media equivalgono a:
- il 3-4% del prezzo di vendita di un immobile
- il 10-15% del canone annuo d’affitto o comunque una mensilità
Le provvigioni solitamente spettano da ambo le parti, ovvero venditore ed acquirente o locatore e locatario, salvo accordi particolari. Anche per ciò che riguarda le attività di consulenza immobiliare possono esserci accordi individuali con il singolo cliente, o tariffe stabilite dall’agenzia. Dipende dai casi. L’agente immobiliare non ha diritto al compenso se l’affare non va in porto, se non agisce con diligenza o se è un abusivo, ovvero non ha conseguito il patentino. Di contro, come si evince nell’articolo 1756 C.C. al mediatore spetta il rimborso delle spese sostenute per cui ha ricevuto l’incarico, anche se l’affare non è stato concluso. In tal caso l’oggetto della fattura sarà un “rimborso spese”.
Quando deve emettere fattura agente immobiliare
La normativa parla di diritto alla provvigione a conclusione di un affare immobiliare. Giuridicamente parlando basta arrivare all’accettazione della proposta d’acquisto per determinare il buon fine della mediazione, o al compromesso, anche se nella pratica comune si tende ad arrivare al rogito. Come è noto, in tutti i settori, la fattura andrebbe emessa al momento del pagamento, alla fine del servizio prestato. Tuttavia, di rado le tempistiche coincidono: ovvero quasi mai il pagamento al mediatore viene effettuato il giorno dell’accettazione o del preliminare; la fatturazione può essere fatta in modo anticipato e saldata secondo accordi diversi, oppure si rimanda al rogito o al post rogito il tutto, anche se nell’atto notarile è obbligatorio dichiarare l’impiego del mediatore ed il suo compenso, al fine di stabilire le dovute detrazioni fiscali.
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