Il diritto alla provvigione di un agente immobiliare è sancito dalla legge, quale compenso per il lavoro di mediazione condotto tra due o più parti e la conclusione dell’affare con soddisfazione di tutti. La normativa non stabilisce una percentuale precisa, ma questa va concordata tra il professionista ed i clienti al momento dell’incarico che preferibilmente va messo per iscritto e controfirmato. Vediamo nel dettaglio a chi spetta il pagamento, quando e in quali casi questo non è dovuto.
Diritto alla provvigione dell’agente immobiliare
Il diritto alla provvigione di un agente immobiliare è sancito dal Codice Civile, Libro IV, Titolo III, Capo XI, sulla mediazione all’articolo Art. 1755 che spiega:
Il mediatore ha diritto alla provvigione da ciascuna delle parti, se l’affare è concluso per effetto del suo intervento. La misura della provvigione e la proporzione in cui questa deve gravare su ciascuna delle parti, in mancanza di patto, di tariffe professionali o di usi, sono determinate dal giudice secondo equità.
In pratica la provvigione è il compenso a cui ha diritto l’agente quando per opera del suo lavoro di mediazione si arriva alla compravendita o all’affitto di un immobile. Nello specifico, non basta che faccia incontrare le parti o accompagni a visitare un appartamento: deve garantire un buon affare, conveniente per tutti, in modo assolutamente neutrale, mediando sul prezzo più corretto in base al mercato; di fatto la sua opera rappresenta anche una garanzia per i contraenti. Ovviamente il compenso è dovuto solo se si rispettano le regole, ovvero non si apporta un beneficio solo per una parte, ad esempio omettendo informazioni preziose, nell’ambito della trattativa. Va inoltre sottolineato come questo diritto sia acquisibile esclusivamente per gli agenti immobiliari professionisti iscritti al ruolo, in possesso di “patentino”, altrimenti si tratta di esercizio abusivo della professione, senza diritto al compenso, ma soggetto a sanzioni e condanne penali, anche con la reclusione.
Quando matura il diritto alla provvigione di un agente immobiliare?
Quando matura il diritto al compenso di un agente immobiliare e quando si paga? La provvigione spetta quando le parti hanno concluso un affare immobiliare grazie alla mediazione del professionista. Il pagamento comunque solitamente avviene durante il rogito, presso il notaio, alla stipula di un contratto d’affitto, di una proposta o di un preliminare di vendita. In pratica il momento in cui si matura il diritto può essere diverso da quello dell’erogazione del compenso, ma comunque l’obbligo è determinato nel momento in cui si procede con un vincolo giuridico atto a stabilire il buon fine del lavoro del mediatore.
Provvigione agente immobiliare, chi la paga?
Come stabilito dall’articolo 1755 del C.C. il mediatore ha diritto al pagamento del compenso per il suo lavoro da tutte le parti coinvolte nell’affare portato a termine. In caso di compravendita di un appartamento, ad esempio, una parcella sarà dovuta dal venditore ed un’altra dall’acquirente. Tuttavia, non di rado agenzie immobiliari o agenti, soprattutto per favorire la conclusione dell’affare tendono ad offrire soluzioni alternative. Il caso più frequente è quello di esentare il compratore dell’immobile o di offrire una tariffa più bassa rispetto al venditore. La normativa è chiara, ma vale in assenza di accordi personali tra il mediatore e le parti. Spesso le agenzie esentano dal pagamento della provvigione gli acquirenti anche a fini promozionali. E questo è consentito. In genere prima di accettare un incarico il professionista firma un contratto di mandato con il cliente in cui sono dichiarati la durata, gli obiettivi della mediazione, ed il compenso e clausole particolari. È questo che fa fede dal punto di vista legale, fermo restando il diritto a percepire il pagamento per il lavoro svolto.
Quanto prende di provvigione un agente immobiliare?
Quale è la parcella di un agente immobiliare? Quanto bisogna pagare di provvigione all’agenzia immobiliare in caso di compravendita o affitto di un immobile? Non esiste una risposta assoluta a queste domande: dipende! La normativa vigente non prevede un tariffario specifico con cifre minime o massime a cui far riferimento. L’ammontare della provvigione è in genere stabilita dal mediatore con il consenso delle parti. In generale, comunque, la parcella prevede una percentuale sul valore finale dell’affare, sia esso di compravendita che di affitto (in tal caso si prende in considerazione il canone annuo). I valori percentuali possono cambiare in base alle città: a Roma, Milano, o altri luoghi in cui vi è un forte fermento immobiliare possono essere più alti. In media si attestano intorno al 3% per le vendite ed il 10 % per le locazioni.